Aeternum Provisorium
- Lorenzo Gianuario
- 27 nov 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 28 nov 2023
Vorrei raccontartela, questa città; vedresti gente
sfilare lungo vie interminabili, affollatissime;
e chi cammina schivo e svelto a testa bassa
e chi si guarda attorno, come me – innamorato
mentre uno scuro grappolo di suore forestiere
rotola allegramente al centro di una piazza;
due gatti grigi a fissarmi con occhi giudicanti
dall’alto del loro podio: un sudicio cassonetto;
l’eco nelle librerie, l’eco nelle chiese del centro
eco nei drink, eco nei locali traboccanti;
sul mio tavolo un libro appena finito
ed un libro che non ho ancora iniziato;
è il passato, il presente e l'avvenire
perché qui tutto è un folle intreccio;
è tutt’un’esistenza ingarbugliata
dove soltanto quel marmo annerito
in frantumi ancora mi fa pensare
al glorioso passato che dà valore
a questo buffo eterno marasma;
ma a volte mi appare così chiaramente
che sia il richiamo ad una grandezza
ormai sepolta nel tempo, fardello
per le nostre esili gambe – credo che
Roma sia troppo, perfino per me;
piuttosto, in tutto questo ti riconoscerei?
vorrei parlarti, prenderti per mano
perché in tal caso non avrei bisogno d’altro
tantomeno di questa follia: aeternum provisorium.
Roma, ottobre 2022

«Accento in rosa»; V. Kandinskij, 1926
Comments